lunedì 13 luglio 2009

Inghiottitoio di Nurachi…. La storia continua!!


Weekend molto produttivo nelle profondità dorgalesi,
il CSAD continua i lavori nell’inghiottitoio
che da qualche settimana ci sta regalando tante emozioni.
Sabato pomeriggio ci accingiamo ad entrare in tre,
siamo io (Gianfranco C.), Luciano e,
dallo Specus di Cagliari, Marinella.


L’obiettivo del giorno è continuare il rilievo delle gallerie,
così, armati di tutto il necessario e superata la parte
iniziale della grotta, ci dirigiamo verso l’ultimo punto
lasciatoci dai ragazzi che ci hanno preceduti
la settimana precedente. Per me è la prima volta dentro
le nuove gallerie, è uno spettacolo se ripenso all’ingresso
che per tanto tempo ci ha visti impantanati!
Tutto sembra filare liscio, si cammina veloci finché
non arrivo a un punto in cui l’acqua presente sul fondo


non diventa un po’ troppo alta per i miei stivali…
ci provo per 2 secondi a reggermi la, puntellarmi li..
poi con il più classico dei vaff.. decido di dargliela vinta,
camminare nell’acqua che riempie i miei stivali
è l’unica soluzione, pazienza, oggi starò con i piedi a mollo.


Giunti al punto terminale del rilievo iniziamo la nostra
opera e in poche ore riusciamo a rilevare alcune
centinaia di metri di gallerie. È veramente magnifico
questo posto, sentire la tua voce che riecheggia
in quelle lunghe condotte è emozionante.
Timidamente si lascia intravedere qualche accenno
di concrezione finché non si fanno più spavalde e belle.


Vorrei fare qualche foto ma ho le mani già occupate,
dopotutto siamo qui per rilevare penso, va bè..
le scatterò il giorno successivo. Marinella mentre
rileviamo ride più e più volte, io con entrambe le mani
occupate e gli occhi intenti a cercare le zone più idonee
per segnare i punti.. scivolo non so quante volte nel fango
e le cadute sono fragorose, ma come si dice..
ride ben chi ride ultimo.. infatti non tardano
ad arrivare anche le sue!!Luciano con il laser e gli strumenti


è un asso, andiamo veloci finché la stanchezza e la fame
non ci dicono che è ora di rientrare, così ci
incamminiamo verso l’uscita, sono ormai le 22 e 30
e all’ingresso ci accolgono Gianfranco C.,
Prospero e GianNicola, allarmati dal nostro ritardo!
“Ritardo?” dico io!! Ebbene si, qualcuno si era scordato
di aver dato un orario d’uscita e i nostri valorosi amici
erano ovviamente preoccupati! Eh va bè,
dopo una giusta ramanzina non ci resta che tornare in paese.
L’indomani il gruppo è più numeroso, ai tre rilevatori
del sabato si aggiungono Marilina, Prospero e Gianfranco C.
Ci dividiamo in due squadre: Luciano, Marinella e il Canu


si addentreranno nelle acque del lago “ex” terminale
per continuare le esplorazioni mentre i restanti tre
ci occuperemo del rilievo. Le galleria non sono mica finite
e i punti da segnare sono ancora tanti. Noi rileviamo un ramo
laterale e le restanti gallerie fino al lago mentre la squadra
esplorativa armata di mute si immerge e superato
il passaggio va avanti lungo alte e bellissime
gallerie immacolate! Non fanno molta strada,
un sifone sbarra loro la strada ma tornando poco indietro
un bel cunicolo ci avverte che l’aria c’è e si
può provare ad allargarlo per vedere cosa ci riserva.
I tre iniziano i lavori e poi decidono comunque di rientrare,
la stanchezza ovviamente si fa sentire.
Luciano e Marinella si avviano verso l’uscita
mentre Canu resta con noi che punto dopo punto


ci stiamo avvicinando al lago. Gli ambienti si fanno
sempre più ampi, una prima bella sala mi prepara
alla visione di Sala Zarrone, bellissimo e ampio salone
che ci porta dritti dritti verso il lago.
Segnato l’ultimo punto della giornata e raccolti gli
attrezzi del mestiere, di buona lena mi avvio verso l’uscita,
ho i piedi zuppi tutto il giorno e la sensazione
non è delle più piacevoli. Gli altri mi raggiungono
poco dopo. La soddisfazione è tanta, il rilevo della cavità
procede spedito e le esplorazioni non sono certo finite.
Incredibile ciò che questa grotta tentava di
nasconderci per tutto questo tempo!


Ora non resta che
continuare, continuare, continuare.
Ci sarà ancora da faticare tanto.. ma
come già detto,
lo spirito ora è completamente diverso!
A presto,
Gianfranco Fancello.

lunedì 6 luglio 2009

Ancora buone nuove da Nurachi


Anche questo fine settimana l’inghiottitoio di Nurachi
ha assorbito completamente le nostre energie “speleologiche”.
Sabato pomeriggio un gruppo (Prospero, Gianfranco Canu,
Luca, Serena, Vincenzo e Marilina) ha provveduto
alla bonifica e alla messa in sicura di alcuni passaggi nella “sala parto”,
mentre domenica mattina si sono aggiunti il sottoscritto (Gianluca),
Matteo e ziu Tonino, questi ultimi, assieme a Marilina,
al battesimo del fuoco delle nuove scoperte.


L’organizzazione tattica prevede un gruppo di rilievo e uno addetto
alla bonifica del pozzo
(io l’ho anche battezzato ma il nome non è pubblicabile…),
con successiva prosecuzione delle esplorazioni.
Sarà il sabato sera o l’aspetto poco invitante ma, una volta
finito di attrezzare, per il nostro Canu la calata si rileva
più ostica del previsto; urge rimedio tradizionale a base di
punto e mazzetta, pratica molto amata in grotta almeno quanto
è odiata quando si è fuori… si fanno i turni, rispettando le severe
norme sindacali in materia e in brevissimo tempo,
i nostri più atletici (o magri se preferite) rappresentanti
(Canu e Vincenzo), raggiungono l’obiettivo, calandosi
alla base del pozzo, da dove, provvisti di mute e attrezzi d’ordinanza
andranno a cercare di forzare il sifone…
Nel frattempo proseguiamo nell’opera di “convincimento”
e cerchiamo di rendere più comoda la discesa, con il sottoscritto
che funge da cavia per “testare” i risultati raggiunti…


occorrono diversi turni di sana mazzetta, intervallate
dalle battute di Matteo, Luca e di uno scatenato ziu Tonino
per rendere l’ingresso più agevole per le taglie
large ed extra large e, particolare fondamentale,
adeguato al rispetto della 626, (leggasi sicurezza…)
Sarà la foga, la voglia, il desiderio di andare avanti ma
senza rendercene conto arrivano le due, il passaggio è ben allargato,


faccio due tentativi, non mi sento tranquillo, sono stanco
fisicamente e mentalmente, ho le batterie scariche,
è necessario ricaricarle. Pasto frugale, alla base del pozzo,
salutiamo Luca, Matteo e Ziu Tò che devono andar via e
mentre Prospero e Mari procedono ad allacciarsi imbrachi e
chincaglieria annessa, arriva dalla base del pozzo il richiamo del Canu,
ci informa della riuscita della disostruzione al sifone,
la grotta prosegue oltre e soprattutto per il passaggio
dello stesso non occorrono le bombole..…Bella notizia,
la voglia di scendere cresce, prima Prospero e poi Mari
si calano tranquillamente, mentre nel frattempo una cappa
di fumo avvolge “sa Marzanera”, la sala alla base del pozzo,
infatti i nostri esploratori non hanno resistito, si festeggia
la nuova scoperta con il tabacco… che dire i gusti son gusti…
Nel frattempo son rimasto solo, Serena è uscita fuori al caldo,
ci penso un attimo la raggiungo?? Nooo, attacco il discensore
e giù anch’io lungo il pozzetto, spazio ristretto, ma si può fare
abbastanza bene ed ora, dopo il mio passaggio, posso affermare
che è collaudato anche per le taglie fuori forma…


Mi accolgono con un po’ di stupore, complimenti di rito,
scambi di battute e mentre Gianfranco e Vincenzo risalgono,
tolti gli imbrachi iniziamo l’esplorazione delle nuove gallerie,
che bella sensazione penso, la giusta e strameritata ricompensa
ai tanti sacrifici che abbiamo fatto.
Purtroppo il dovere incombe, la nostra attenzione è catturata
dai nuovi ambienti ma anche dall’esecuzione del rilievo
che riusciamo a portare avanti per un centinaio di metri,
poi la stanchezza e la necessità di dosare le forze per l’uscita
(in tre ci siamo dovuti trascinare dieci tubolari…)
ci inducono a far dietro front, con la promessa
che la prossima volta la muta sarà compagna di viaggio
inseparabile e soprattutto indispensabile…
L’avventura continua e le buone notizie, pure.


A presto, Gianluca Serra.