lunedì 27 ottobre 2008

Fine Corso a Ispinigoli, la parola ai nuovi speleologi





Silvia Sono lieta di annunciare al mondo
la nascita di nuovi 7 speleologi !

Al termine di un rito a tratti quasi commovente
abbiamo abbandonato finalmente lo status di CORSISTI
per diventare a tutti gli effetti speleologi.

Certo i nostri cari istruttori non potevano scegliere
cornice migliore della magnifica Ispinigoli
per sancire il nostro ingresso ufficiale nel mondo delle grotte .

Questa è stata infatti la nostra prima vera grotta
come ci era stato annunciato e come effettivamente è stato..
le nostre prime discese veramente abissali..
il nostro primo tuffo nel fango…
il nostro primo pendolo adrenalinico …
la prima volta che almeno personalmente
ho visto un cielo notturno pieno di stelle
a 70 m di profondità
(…e non avevo ancora bevuto nulla…)…

Colgo l’occasione per ringraziare tutti
istruttori e aiuto per il modo magnifico
in cui ci hanno seguito..
grazie alla loro sicurezza
e preparazione hanno evitato sicuramente
qualche scena di panico( in particolare da parte mia ).

L’unico veramente cattivo è stato qualcuno di voi...
non mi piace fare nomi…
che mi ha fatto affrontare la discesa facendomi credere
che alla fine ci fosse il salto del nodo ..
questa è stata una vera cattiveria…
certo la prospettiva mi ha fatto sembrare
una passeggiata tutto il resto…però…


Gianluca

è stata una bella esperienza,divertente
…come pensavo che fosse…eh eh
La grotta è stata impegnativa,
una carica esplosiva a livelli abnormi di adrenalina pura..
un complimento agli istruttori anche se
mi permetto una piccola critica…se posso …
qualcuno dovrebbe limitare l’alcool e cibo e anche sfiati…
ma tutto sommato professionali..

naturalmente i migliori siamo stati noi corsisti ..baroniesi..
Un piccolo reclamo dove sono le FAMOSE VERGINI!!!!!


Damiano


Mi sono divertito,

ho avuto un po’ paura però sono stato molto bene!!!





Vincenzo

La grotta di oggi..solo una parola stupenda unica .
I corsisti tutti bravi ragazzi persone ok!!

Volevo dire a Daniele che è stato un grande
per il semplice fatto di avermi seguito in questa avventura…


Per il corso mi dispiace perche avrei voluto
essere più presente.
Per gli istruttori tutti in gamba .

Avrei voluto però sentirmi un po’ più le loro mani addosso..


Ringrazio in particolare Gianfranco
per aver acceso in me un fuoco…
quello della speleologia. TVTTTB CSAD



Daniele


La grotta è stata impegnativa e difficile
perché era la prima volta che provavo
alcune delle tecniche usate.

Complimenti agli istruttori che
hanno fatto bene il loro lavoro.
Non mi sono pentito


Manuel

Come ce l’avevano raccontata
tranne il punto in cui c’era Graziano
che non era per niente facile..mi so caccau.



Prospero

E’ stata la grotta più bella che ho visto ..
c’era tutto .. anche se è stata più facile di quello che pensavo ..
Bella esperienza ben organizzata bravi noi per primi.
Gruppo compatto e motivato.

giovedì 23 ottobre 2008

Penultima a “Su Guano”


Domenica 20 ottobre, la penultima uscita del Corso Speleo 2008,
ci ha visto protagonisti alla grotta di “Su Guano”,
cosiddetta perché gli ambienti sono popolati
da una miriade di pipistrelli e uccelli,
che copiosamente, espletano
le loro funzioni corporali all’interno delle cavità.

L’appuntamento è alla solita ora
nella solita sede C.S.A.D.,
tra i corsisti mancano all’appello Vincenzo,
Damiano, Maggie e Daniele…mentre Manuel
ci raggiunge…negli spogliatoi
(parcheggio delle macchine in prossimità della grotta!),
quando oramai lo davamo per disperso!

Non mancano gli ospiti di eccezione,
tale Paolo Salimbeni…in pratica ci siamo portati
una enciclopedia di speleologia in grotta!!
Attrezzate le calate, si offre per prima
volontaria tra i corsisti, la nostra Silvia,

seguono a ruota gli altri finchè non arriva
il mio turno e subito…
mi accingo a superare il primo salto,
tutto bene, a parte il fatto che ancora devo imparare
a piantare bene i piedi e arretrare il corpo…
ma è una questione di pratica.
Dopo aver affrontato la prima calata con frazionamento,
si passa a un tratto con un corrimano,
poi si arriva al secondo salto, un mezzo traverso in appoggio…
non male, ora ci troviamo in corrispondenza
del secondo ingresso della grotta.

Il terzo salto è piccolo, sui 4 metri,
completamente appoggiato…,
si arriva a una sorta di strettoia …larga…


a questo punto manca l’ultimo salto…5-6 metri
e si arriva a pochissimi metri da una spiaggetta
formatasi dalle “secche” del fiume Cedrino.
La spiaggetta diventa il nostro punto di ristoro..
come sempre pranzo al sacco…immancabile anche il vino.
Ci aspetta la risalita e devo dire che
non è stato poi così impegnativa,
solo Silvia ha un problema con il salto del nodo presto risolto.
La grotta di per se non è stata proprio delle migliori
che ho finora visitato…insomma …unu guanu!!
Una volta risaliti, ritorno in sede CSAD e birra di rito.


Conclusioni: bella giornata…
peccato per gli assenti che non hanno avuto modo
di provare le calate propedeutiche a Ispinigoli,
voto 10 a Salimbeni che sa sempre conquistarti
con la sua calma e le sue spiegazioni sempre esaustive,
voto 10 a Silvia che nonostante tutto
non ha mollato ed è risalita nonostante
il problema al salto del nodo,


voto 9 alla compagnia…eh si…
mancavano gli assenti...bravi gli istruttori e aiuti…
se la sono cavata anche stavolta!!;-)

Salute a tottus

Prospero

giovedì 16 ottobre 2008

VIA FERRATA + PENTUMAS

Così sia, ebbene sabato ci siamo prodigati
in delegazione CSAD (io Gianfranco Canu)
e in delegazione SPECUS (Marinella, Giuliano e Stefano)
ad affrontare la sospirata FERRATA DI BADDE PENTUMAS.

L'appuntamento è fissato alle 8 a Lanitto,
presso il rifugio degli amici Olianesi.
La trovo ad aspettarmi gli amici dello Specus ed apprendo
che 8 di loro faranno la codula e che noi
dovremmo raggiungere alle 12.30 circa
all'attacco del primo salto.
Bando alle ciange e partiamo alla volta della fine di Pentumas
dopo il rifugio Sa Oche da dove rapidamente,
risaliamo la codula dopo aver disarrampicato l'ultimo saltino.

Alle nove e mezza circa siamo nei pressi
del grande anfiteatro da dove già si intravede
un pezzo di ferrata, il solo guardarla dal basso
mette un po' di ansia ma...siamo abbastanza decisi.
Così affrontiamo la ripida pietraia che ci porta
al vero e proprio attacco della via.
Troviamo infatti il famoso "udulu" con afianco la scritta K13:
é LEI!!!
Indossiamo gli imbrachi, longes da ferrata e casco, siamo pronti.
Attacca il prode Giuliano ed iniziamo l'arrampicata
che porta subito ad un traverso facile ed iniziamo a salire,
subito poi troviamo una specie di rosario di corda (sembra da mare!!)
utile per risalire ancora di qualche metro,
a seguire ancora un cordino (penso per stendere!!!),
che ci porta ora decisamente in alto ed iniziamo ad intravedere
dall'alto il bellissimo anfiteatro carsico.

Camminiamo ancora un po' su passaggi esposti e seguendo dei bollini verdi,
siamo giunti al attacco vero e proprio della ferrata.

Lo spettacolo che si presenta è maestoso e imponente.
Ma la nostra attenzione è ora focalizzata sul primo
vero passaggio molto esposto: un traverso
con cavetto di acciaio un po' datato,
doppiato con una corda fissa.

Parte Giuliano e scompare alla nostra vista
commentando ciò che lui vede ovvero: /pochi appigli vuoto sotto./!!!
Siamo un po’ tesi ma sempre decisi affrontiamo
il passaggio con "coraggio", ogni tanto sentiamo qualche rumore...
sono le nostre budella un po'frastornate dall'altezza

Fatto questo traversiamo facilmente, poi la ferrata piega
e tocca di affrontare il diedro, che è protetto benissimo
da una catena ben disposta e a parte qualche acrobazia
per tirarsi su con le braccia lo superiamo senza difficoltà
ma devo dire con grande cagarella
perché questo è un passaggio con ottime sicure,
ma molto moooolto esposto.
In compenso lo spettacolo che si gode da lassù è qualcosa diimpagabile,
più si sale più le emozioni sono forti ed anche
il piccolo gruppo prende sempre più coraggio
e ci si affiata sempre più come spesso accade
quando si fanno queste cose. Ora un bel traverso,
ben protetto ma decisamente "aereo" ci aspetta,
poi ancora un diedro, questa volta un po' meno complicato
del primo ma sempre spettacolare che
percorriamo sempre con grande emozione.


Infine siamo su con sullo sfondo la bella valle di Lanaitto
in una giornata di sole stupenda e con degli amici fantastici:
La domanda che faccio a loro dopo l'uscita dalla ferrata è

"Quando la rifacciamo???",

e questo la dice lunga sulla bellissima esperienza.
Ma l'avventura non finisce qui, infatti risaliamo il lato dx diPentumas
e ci incammiamo per raggiungere l'altro gruppo di otto persone
che ci aspettano all'attacco del primo salto di Pentumas..
ma a questo vorrei dedicare un altro post...
visto poi il dilatarsi del tempo all'interno della codula ....
Per quanto riguarda la ferrata l'esperienza è stata fantastica
ed emozionante sopratutto perché portata a termine
con delle splendide persone.


Dal punto di vista escursionistico
è veramente da fare e gli armi sopratutto nel primo pezzo
anche se sono datati, come dicono, sono abbastanza sicuri.

Il panorama che si gode da lassù è unico, ci si sente veramente piccoli..
ripeto è da RIFARE..

A presto


Gianfranco Canu

mercoledì 15 ottobre 2008

Domenica a Su Bentu

ma li conoscete???

quelli li, si quelli che fanno i post???

e gli altri??

SPETTACOLO ho pensato appena ho finito di leggere
i 3 post prima di questo...

cmq a parte tutto, l'ultima domenica trascorsa con quelli li...
e altri aggiunti del gruppo CSAD e non,
tipo la Dott. Pani, la Gianfranca e i nuoresi del Gruppo Grotte,
è stata molto interessante.

Come al solito le sorprese si susseguono
non solo come incontri ma anche come nuove emozioni,
in grotta sei solo...nel senso che con discensore,
rinvio e corda sei solo non c'è neanche il sole,
solo il vento, appunto dov'eravamo domenica...

Primo vento: porticina in ferro...piccola, fai 3 metri ed è buio...
con Gianfranco ghiacciau che ci aspetta,
questo è il primo vento, dice, "e si vede", dico,
sdrammatizzo ma in realtà già sanno tutti com'è
poco prima di scendere, si scende,
un piccolo frazionamento a complicare un po’ le cose
ma l'istruttore di turno ride quindi "tutto a posto".
giù si ride pure, e sempre ridendo la grotta ci passa sotto i piedi...
e l'odore del carburo sotto il naso.

Secondo vento: dopo deliri carbonatici e dolomitici,
stanze da computer dei primi del '900,
attraverso un cunicolo si arriva a una spiaggia di nudisti,
con tanto di signorina mezza concrezionata,
il futuro pranzo si consumerà qui...wow!

si arriva alla novità della domenica,
parete laterale luuunga molto, da creare un "libera"
condiviso tipo manifestazione...
con alle spalle il vuoto e stalattiti in sequenza;
il lungo cammino in parete termina con una piccola sala
gremita di eccentriche "eccentriche",
belle quasi come la signorina di prima,
che ci aspetta per pranzo.

bella grotta ho pensato, appena uscito, ed erano le 17:30...

Terzo vento: dicono certi che tra speleologi c'è feeling.
l'avevo notato in un'altra occasione
con dei caschi dati in prestito, ad altri amici speleologi,
domenica il terzo vento guarda caso è stato
con altri amici speleologi sempre ridendo...
e mangiando e il vino della zona ha fatto il suo...

bella grotta ho pensato, ridendo, ed erano le 19:30...

a presto,
Manuel Gaias

mercoledì 8 ottobre 2008

4-5 ottobre… weekend delle sorprese

Lo scorso weekend (4 e 5 ottobre 2008)
il corso speleologico ci ha portato il sabato a Su Anzu (San Giovanni)
e la domenica alla Codula di Fuili.
Il sabato ha visto i corsisti impegnati a ripassare
le manovre su corda , per tutta la mattinata si va su e giù
e Silvia prova per la prima volta l’ebbrezza del saliscendi sulle corde.
Pranzo al sacco, caffè e mirto al solito bar,
nel pomeriggio si riprovano le manovre e si fa il salto del nodo…
tutto OK a mio giudizio ce la caviamo piuttosto bene.
Il sabato sera invece l’appuntamento è con il Dott. Tuveri
che ci fa una divertente lezione su
“Prevenzione incidenti e Primo soccorso in grotta”
al tutto segue una proiezione de “La lunga notte”
film documento che riporta la storia di uno speleologo croato che,
ferito ad una gamba è stato portato fuori dalla grotta dopo 96 ore…paura!!
Domenica invece siamo stati alla Codula di Fuili
per fare la prima vera discesa e risalita su corda!
L’appuntamento è per le 8:45’ in sede dove si presentano
Graziano, Tonino, Matteo, il Presidente,
il Direttore di Corso e quello di Scuola, Marilina e i corsisti…
assenti Damiano, Maggie e Daniele.
Si parte direzione Codula di Fuili e una volta scesi dalla macchina
ci avviamo a fare un breve trekking di avvicinamento al primo salto della Codula.
Sia io che Silvia avevamo già vissuto l’esperienza dei salti,
proprio a Codula di Fuili lo scorso anno,
eravamo scesi con la corda doppia e l’otto,
ma l’idea di fare il secondo salto dal terrazzino mi provoca
una strana sensazione mista ad angoscia e voglia di arrivare
al più presto per affrontare questa piccola sfida personale.
Dopo circa 30 minuti si arriva al primo salto,
piccolo 4 metri più altri 4 una sorta di scivolo in pietra.
Il bello arriva al secondo salto, ed ecco il famoso terrazzino,
si può scendere da sinistra oppure da destra dove c’è un passaggio esposto
ma protetto da cavetto e corda (messa per l’occasione).
Devo dire che la presenza di un istruttore,
vicino all’armo principale è di gran conforto,
per cui superata qualsiasi paura si arriva all’attacco,
si montano gli attrezzi e si scende in tutta tranquillità…bellissimo…
certo la corda bisognava quasi accompagnarla verso il rinvio,
mi aspettavo una discesa più veloce…
Entra di scena Luciano che facendo il ”piccione viaggiatore”
srotola durante la discesa del secondo salto
10 metri di auguri per Gianfranco…al collettore senza rancore!!
All’ultimo salto si crea una sorta di ingorgo…
sembra di stare al mercato del pesce…gente che urla…
scopriamo di non essere gli unici ad aver pensato di fare i salti di Fuili,
ci sono alcuni componenti del gruppo speleo di Oristano,
poi c’è un gruppo misto…vengono da Sassari…Cagliari..Olbia.
Fatto il terzo salto si fa una veloce pausa pranzo
nella quale brindiamo (per il compleanno di Gianfranco F.)
con dei calici di plastica originali…
creati per l’occasione e ci scoliamo
dell’ottimo spumante casalingo portato da Tonino.
Si inizia la risalita, superata brillantemente da tutti…
solo il sottoscritto si concede una pausa a mezz’aria…
c’è un caldo assurdo!
Va bè, risalito il secondo salto, quello con terrazzino
c’è la prima sorpresa, qualcuno ha “preso in prestito”
delle fettucce e dei moschettoni usati per fare sicura..che bravi!
Ma le sorprese non finiscono qui…
scopriamo che al primo salto è stato proprio preso d’assalto,
(scusate il gioco di parole!) si sono rubati 50 metri di corda
e cinque moschettoni…insomma alcuni dei nostri sono costretti
ad arrampicarsi per risalire il salto e rimettere le corde per la risalita.
Alla fine della risalita scopriamo anche dei souvenir
lasciati da qualche branco di incivili.
un thermos, dei bicchieri in plastica e
delle bustine di zucchero rubate in un bar...che gente!!
Si arriva alle macchine, breve pausa e ritorno in sede
dove ci aspetta la pizza offerta da Gianfranco F.,
il tiramisù di Nadia e le crostate della signora Serra!!
Tutto buono..proprio ci voleva dopo una giornata faticosa.
Per me è stata una bellissima giornata, faticosa ed emozionante…
peccato sia stata turbata da episodi quali il furto della corda,
fettucce e moschettoni;
certo questa è una lezione che potevano risparmiarci..
noi del C.S.A.D. siamo delle persone generose
e se ci avessero chiesto qualche metro di corda
non glielo avremmo negato...
Non rimane che augurarsi di proseguire con questo trend (furti a parte)
per vivere esperienze sempre più coinvolgenti…
Un saluto a tutti e in particolare a quanti
si adoperano per rendere queste domeniche …adrenaliniche!!

Prospero


mercoledì 1 ottobre 2008

Jocos a San Giovanni su Anzu




Il weekend appena trascorso
è stato ricco di sorprese e nuove scoperte per i nostri corsisti.
Tutto è iniziato sabato pomeriggio
quando ci siamo ritrovati in sede pronti
a partire alla volta di Sos Jocos,
grotta che non richiedeva l’utilizzo dell’ imbrago
ma che già sapevamo si sarebbe presentata
ostica in alcuni passaggi.
E così è stato con i nostri corsisti che
per la prima volta si son trovati ad affrontare vere strettoie.
Le difficoltà non son mancate
ma per la nostra soddisfazione
tutti se la son cavata bene, bravi ragazzi.
Non potevamo non festeggiare la prima
entrata in grotta della nostra Maggie



e Luciano ha pensato bene di accoglierla all'uscita
con una bottiglia di ottimo spumante.

L’indomani, con braccia e gambe livide…
eccoci di fronte all’ingresso di San Giovanni su Anzu,



parete che quest’anno abbiamo scelto
come palestra naturale per insegnare
le prime tecniche di risalita e discesa su corda.




Domenica mattina ci si ritrova in sede,
con la consueta puntigliosa puntualità (??)
e via verso la nostra meta.
Il lavoro per gli istruttori non manca,
sia per attrezzare le 6 calate che
per regolare le attrezzature dei corsisti,
fin che non si inizia con le varie prove.
È subito evidente che le tecniche spiegate
qualche giorno prima in sede non sono poi così complicate,
i ragazzi son subito a loro agio con gli attrezzi
(chi più chi meno ovviamente)
e si riesce a procedere spediti,



cambio attrezzi e frazionamenti vengono ripetuti più volte
e i risultati si vedono con qualche allievo
che il pomeriggio si improvvisa anche istruttore,
anche se penso sia colpa o merito del vino bevuto a pranzo.



La giornata è stata molto gradevole,
sia dal punto di vista meteorologico che della compagnia,
come sempre tra le manovre da fare in serietà
non sono mancati i momenti di puro divertimento.



Al prossimo weekend

Gianfranco F.