lunedì 25 maggio 2009

Bambini in grotta… parte quarta


Si conclude oggi, sabato 23 Maggio,
il progetto di collaborazione tra il CSAD e
le Scuole Medie Inferiori di Dorgali.
Protagonisti dell’ultima escursione in programma
sono i ragazzi e ragazze della 2^ .
L’appuntamento è dinnanzi all’ingresso della
grotta di San Giovanni su Anzu. Per il CSAD ci sono
io (Gianfranco F.), il mio omonimo Canu, Giancarlo, Luciano,
Luca con Stefania, Vincenzo. Anche oggi ci fa compagnia
Marta dello S.C. Ribaldone di Genova ma la sfortunata amica
non sta benissimo e quindi a malincuore non
può entrare in grotta oggi. I ragazzi in totale sono 23,


vanno come al solito divisi in 2 gruppi. Il percorso che ho deciso
per loro è la visita a Sos Jocos dall’ingresso più conosciuto,
nella prima sala di solito c’è un nutrito numero di pipistrelli,
penso che ai ragazzi piaceranno. Mi cautelo chiedendo
loro se temono questi animaletti e la risposta in coro è… SI !!!!
poco male, tanto ormai ho deciso e saranno costretti
ad affrontare i “malvagi” abitatori della grotta.
Ci avviciniamo alla grotta e appena i primi vedono l’angusto
(mica tanto) ingresso cominciano con i commenti.
Alcuni temono addirittura di non passarci, ovviamente
è solo un’impressione.. se non ci passano loro così minuti..
che dovrei fare io!!!? Uno ad uno fanno il loro ingresso
e aimè stavolta i pipistrelli mi hanno tradito.
La numerosa colonia che soggiorna solitamente
nel primo salone è scomparsa, va bé, pazienza.
Iniziamo il giro con la precisa spiegazione di Giancarlo
che non tralascia di far osservare niente ai ragazzi.
Troviamo un solitario pipistrello che volteggia vicino
a noi e in quel momento i ragazzi più che intimoriti
sono assolutamente incuriositi dal volo di quel solitario animale.
Continuiamo il percorso fino a una bella sala ricca


di concrezioni in cui sarà facile far osservare le varietà
di forme di cui questa grotta è patrimonio. Sosta alla sala
dello scheletro, con tutti i nostri piccoli amici incuriositi
da quei pochi resti presenti sopra la roccia
che ne è diventata per sempre dimora.


I ragazzi sono molto interessati da ciò che gli sta attorno,
infatti ci dilunghiamo un po’ troppo nella visita e per
questo il secondo turno attende ormai impaziente
di poter a sua volta entrare. Ci accolgono all’esterno
con un “era ora” e subito dopo esserci scusati per il ritardo
li prepariamo per percorrere anche loro il tragitto
fatto dai compagni. Mi rimane in mente una bambina
che appena uscita dalla grotta si volta verso l’amica,
che nel frattempo sta per entrare, con un.. “è bellissimo!”


Sono contento, segno evidente che abbiamo lavorato bene
e chissà che nelle prossime stagioni non sia
possibile ricominciare questo bel progetto di collaborazione
per far scoprire alle nuove generazioni le meraviglie
del nostro territorio, sperando che tra qualche anno
ci sia qualcuno di questi ragazzi a scrivervi al mio posto.
Esperienza bellissima che sicuramente ha dato tanto
a tutti i bambini che hanno preso parte
alle escursioni ma che ha dato tanto anche a noi.


A dire la verità il progetto non è del tutto concluso,
infatti tutti i bambini stanno in questi giorni scrivendo
le loro impressioni e saremo felici di pubblicarne
le più significative tra qualche giorno su queste pagine.
A Presto


Gianfranco Fancello.

mercoledì 20 maggio 2009

CSAD e S.C. Ribaldone a Pentumas

Ore 9.45
Gianfranco C., Gian Carlo, Gian Nicola e io, Marta
(armati fino ai denti di corde e moschettoni)
siamo pronti per affrontare Badde Pentumas.
Per arrivare al primo salto decidiamo di percorrere la ferrata:



questa si sviluppa sulla destra orografica,
sul versante opposto a quello della
via classica che parte da Sa Oche.
Arrivati all' immenso anfiteatro risaliamo la pietraia
fin sotto roccia, dove si trova l'attacco della ferrata.
Anche se il percorso è abbastanza breve, ci sono
in tutto 5 o 6 passaggi, ci impieghiamo circa tre ore:
tutta colpa degli armi vecchi e poco affidabili che ci costringono
ad assicurarci anche ad una nostra corda!



Ma sono soprattutto gli zaini pesantissimi a rallentarci
(io da brava e furba donzella lascio portare
tutte le corde ai tre cavalieri).
Dopo circa 150 metri di dislivello ci sono i due tratti
più mozzafiato. Il primo è un traverso su di una cengia
molto esposta ed il secondo, forse il migliore,
è un diedro alto circa 20 metri; è talmente aereo
e panoramico che sembra di volare: la sensazione di libertà è al top.
Arrivati in cresta, con le braccia a pezzi, siamo accolti


da una vista stupenda a 360°: a nord P.ta Cusidore
e l'altopiano di Sovana, a nord-est la valle Lanaitto,
a sud est il M. Tiscali, ....
Anche se si stanno accumulando fatica e ritardo
(sono già le 14.30) decidiamo, carichi di entusiasmo
e di adrenalina, di completare l' escursione:
ci dirigiamo così verso P.ta Duavidda e camminiamo


per più di due ore lungo il paesaggio lunare dei campi solcati.
Gian Nicola è talmente "scoppiato" che non parla più
e pensa soltanto ad un problema tecnico della
sua macchina fotografica, gli altri due invece
non risparmiano fiato e continuano a "sparare" cazzate o ,
come si dice in genovese, belinate.
Alle 16.40 cominciamo finalmente ad usare il discensore.


Ci aspettano 13 salti, uno più bello dell'altro:
il primo di quaranta metri, uno che spancia, un altro super viscido...
Dopo undici ore di cammino arriviamo alle auto distrutti
ma soddisfatti. é stata una giornata indimenticabile!


Alla prossima uscita,
Marta (Speleo Club "Ribaldone")

domenica 17 maggio 2009

Nurachi - San Giovanni su Anzu… si può fare..


Oggi abbiamo ripreso i lavori all’inghiottitoio di Nurachi
per tentare di colmare la distanza che ci separa da
quella congiunzione che sogniamo con
il sistema carsico di San Giovanni su Anzu.
Siamo pochi, ci siamo dati appuntamento in sede io
(Gianfranco F.), Prospero, Matteo, Gianluca e Luca.
In sede trovo Marcello in compagnia di Vittorio e Carla,
il primo dovrebbe andare dalle parti di Urzulei mentre
i secondi hanno in programma un trekking.
Provo a convincerli ad unirsi a noi
ma i miei tentativi sono vani.
Intanto partiamo con i soliti attrezzi da
disostruzione e carichi di speranza.
Visto che la manovalanza scarseggia decidiamo di
posizionare un paio di carrucole che ci aiuteranno
a trasportare fuori il materiale rendendo così
meno stressante il lavoro di coloro che dovrebbero
altrimenti fare la spola verso l’uscita. È la prima volta
per Luca in questo inghiottitoio che ci vede ormai
da diverso tempo al suo ingresso. Io sono all’esterno,
l’addetto allo svuotamento dei secchi che arrivano


colmi di fango e rocce e penso a coloro che li dentro
stanno lavorando sicuramente in posizioni non invidiabili.
Il mio unico punto di contatto è Prospero che è
l’addetto alla prima carrucola, abbiamo occasione
di chiacchierare un po’ e di ascoltare divertiti i commenti
sempre fioriti del simpatico Matteo
col suo escavatore risolvi guai…
Mentre svuoto uno dei vari secchi sento una voce..
qualcuno in avvicinamento mi chiede che ci faccio li..
mi volto ed è Marcello che ha deciso di raggiungerci.
Vorrebbe spaventarmi imitando il padrone del terreno
ma il suo accento seuese non è certo il più simile
al dorgalese per cui non corro rischi d’infarto.
È un piacere vederlo che si prepara per entrare
a darci manforte. Ora siamo in sei e si può lavorare


decisamente meglio. Ne approfittiamo per rilevare un dato
molto importante: con un termometro digitale misuriamo
la temperatura della saletta in cui stiamo disostruendo…
il responso è 8,8 gradi! Bella freddina… non avevo dubbi
su questo ma non pensavo potessimo avere una
temperatura così bassa. Ma non ci basta..
aperto un piccolo pertugio tra il fango e trovata una zona
che sembra promettente ci posizioniamo il termometro e……
7,4 gradi!!! Ben 1,4 gradi di differenza nel giro di 2 metri…
segno evidente del circolo dell’aria in quel nuovo buco
ed è li che cerchiamo di concentrare i nostri sforzi.
Dal fango appaiono alcune rocce levigate dallo scorrere dell’acqua
e sotto i miei piedi, quando arriva il mio turno di scavo,
posso intuire un accenno di vuoto che fa ben sperare.
Proprio oggi i nostri vari secchi fanno le bizze ed uno ad uno
ci abbandonano rendendoci impossibile portare fuori
il materiale che nel mentre sto preparando con la foga
di chi non vede l’ora di aprire ! dobbiamo mollare
e mesti mesti usciamo dalla grotta non prima però
di fare tutte le considerazioni sul lavoro svolto
finora e su quello che dovremo ancora svolgere.


C’è ancora tanto da faticare ma dopo il passo avanti di oggi
siamo più fiduciosi…
Nurachi – San Giovanni su Anzu… si può fare!
Ps.. ci scusiamo per la mancanza di nuove foto
ma oggi non eravamo attrezzati allo scopo.

A Prestissimo,
Gianfranco Fancello

martedì 12 maggio 2009

Serena, la mia prima volta… e non solo


Sabato 9 maggio

Fine settimana iniziato alla grande, Tonino, Gianfranco F.
e Gianfranco C. si offrono di accompagnarmi per la
mia prima esercitazione su corda a San Giovanni.
Come sempre sono abbastanza tranquilla ma quando arrivo lì
mi assale un po’ di ansia che ziu Tonino mi fa
subito passare facendomi vedere con quale
tranquillità si lascia andare sulla corda.


Mentre Gianfranco C. si appende per esercitarsi
a fare il coniglio (non l'animale), Gianfranco F. mi spiega
le prime nozioni, naturalmente non ci capisco niente
ma una volta iniziato mi è tutto più chiaro.


Con tanta pazienza riesco a fare la mia prima salita
con cambio attrezzi e discesa. Son talmente contenta che non mi voglio
fermare qui, allora Gianfranco mi fa anche provare il frazionamento!
Finalmente imparo un po’ di termini, all'inizio facevo
un po’ di confusione! Per festeggiare la riuscita
non poteva mancare la birretta fornitaci dall'istruttore,


che bei insegnanti che abbiamo! Grazie a tutti
per la disponibilità, quando sarà la prossima?

Domenica 10 maggio

Dopo la giornata di sabato la domenica mattina è stato un trauma
svegliarsi e dalle facce di Gian Nicola e Gianfranco C. non lo
è stato nemmeno per loro! Pur essendo solo in 5,


non ci perdiamo d'animo, caffettino e si parte!
Gian Nicola ci spiega da subito che dobbiamo
abituarci tutti ad utilizzare la cartina infatti
siamo stati più attenti delle scorse volte.
Partiamo da cuile su Idileddu verso Monte Santu dal quale
capiamo subito che sarà un'escursione tutta da godere,
il panorama è stupendo.


Superato Sacu Tenadili ci fermiamo a mangiare prima
di iniziare la risalita per la cengia che, almeno a noi donne,
non ha dato nessun problema, (altro schiaffo morale per i maschietti)
anzi Silvia vuole mollarci per darsi all'arrampicata!
In cima troviamo un gruppo di escursionisti che
per 5 giorni faranno il selvaggio blu e che
salutiamo visto che leggeranno il nostro post!
Ci sono diversi punti panoramici in cui Gianluca
e Gian Nicola non perdono occasione per fotografare!


Il colore del mare è fantastico, ci sta già venendo
voglia di fare il bagno! Prima di arrivare a Portu Petrosu
perdiamo per un momento i bollini blu che ci stavano accompagnando
e io ho subito pensato che avessero finito le bombolette!
Chiedo all'amministrazione di Baunei di non farci più
brutti scherzi e di mettere i bollini in evidenza,se vado da sola mi perdo!
La spiaggetta di Portu Petrosu è uno spettacolo,
quando avrò soldi me la compro! Gianfranco, Gianluca (in mutande)
e Silvia, coraggiosissimi fanno il primo bagno della stagione!


Un appello rivolto a Gianfranco: fatti una lampada, sembravi un fantasmino!
Va bé per fortuna non avete visto me!
Visitiamo anche Portu Cuau ma siamo già in ritardo,
non possiamo trattenerci! Ripartiamo verso la sinistra orogafica
dell'altipiano di Baccu Maore che abbiamo ribattezzato
'il profondo rosso' per i bollini rossi che ci scortano
in questa tremenda risalita e per il panico
che a me e silvia ci ha causato!
Naturalmente la macchina di Gian Nicola una volta su
ci è parsa un miraggio ma ne è valsa veramente la pena!
La prossima in gommone ragazzi!

Serena :)

lunedì 11 maggio 2009

BAMBINI IN GROTTA Parte terza...


Il raduno speleologico è ancora vivo nelle nostre menti e noi subito,
per non perdere l’abitudine, ci rimmergiamo in grotta.
Terza uscita con le scuole medie, sabato mattina,
appuntamento direttamente a San Giovanni, dove al
sottoscritto (Gianluca) Gianfranco F., Matteo e Graziano
si uniscono Giancarlo e direttamente da Genova
l’amica Marta del Gruppo Ribaldone,
tanto per dare un tocco più “nazionale” all’uscita…
Oggi i protagonisti sono i ragazzi della II° D,
scuola media di Dorgali,
ben 22 studenti accompagnati da due professoresse.


Disposizione tattica: Graziano e Gianfranco, restano fuori,
attrezzano delle calate all’esterno della grotta di San Giovanni
e spiegheranno ai ragazzi l’uso degli attrezzi
per la progressione verticale; per gli altri quattro,
ingresso a Sos Jocos, ad accompagnare un primo gruppo,
a cui seguirà dopo staffetta il secondo…
Questa volta decidiamo di entrare in grotta da uno
dei tanti ingressi secondari….non è molto agevole,
infatti quando i ragazzi lo osservano hanno reazioni
contrastanti alcuni di stupore, altri di paura….
Li rassicuriamo “se ci passo io e Giancarlo, che siamo robusti
(per non dire fuori peso)” affermo “passate tutti”…


ancora incredulità e scetticismo fin quando dopo essere entrato
dentro il primo “temerario”, Marco, a cui ho minacciato
di mangiargli il panino se non entrava,
gli altri si rasserenano e velocemente superano “l’ostacolo”.
Una volta dentro, sguardi verso l’alto,
la sala dove ci troviamo è riccamente concrezionata,
ricchissima di cannule, colpiscono i colori dei cristalli della volta,
le radici degli alberi, la vastità dell’ambiente..


effettuiamo un giro veloce della sala, le esclamazioni
di stupore miste alle nostre spiegazioni coinvolgono
rapidamente il gruppo…Ci dirigiamo poi verso
un’altra sala dove è evidente l’azione dell’acqua,
l’avvicinamento avviene camminando carponi, finalmente
i ragazzi si “sporcano”, il fondo è un po’ fangoso, scivoloso,
la volta ricca di cannule di un bianco candido con goccia al seguito…
Meraviglia e stupore si leggono negli occhi dei nostri giovani speleologi,
sono centinaia le concrezioni sotto il loro sguardo…


doverosa, a questo punto è una spiegazione tecnica….
ma prima buio pesto !!! facciamo il solito giochino
dello spegnimento dei led….silenzio, nessuno urla..
”Cosa fareste in una situazione del genere?” chiediamo…
risposte varie e fantasiose, mi ha colpito una in particolare
“aspetto il sorgere del sole e poi esco…”beata innocenza” penso,
comunque se loro che sono dei novizi della speleologia


han detto fesserie, il sottoscritto, che la bazzica da
una decina di anni, non è da meno; infatti in assenza
della nostra futura geologa, Marilina,
mi son improvvisato tale, abbozzando delle spiegazioni a cui,
forse per rispetto della mia figura presidenziale nessuno
ha posto obiezioni, probabilmente perché, come me
ci han capito ben poco !!! Scherzi a parte, i ragazzi si son
dimostrati attenti e molto interessati (non alla mia lezione…)
in generale, hanno superato molto bene “l’ostacolo iniziale”
e mi dicono che sono stati ugualmente “colpiti”
nella spiegazione sull’uso delle corde…


Che dire, la giornata è passata molto bene,
le testimonianze di gratitudine degli studenti ci ricompensano
ampiamente degli sforzi fatti sin qui e noi in tal modo
continuiamo a seminare, i frutti li raccoglieremo (spero) in futuro….
Saluti a tutti alla prossima.

P.s di pomeriggio c’è la stata la prima volta di Serena,
nel senso di uso delle corde, ma di questo riferirà direttamente lei,
vero Serèèèè

Gianluca Serra

lunedì 4 maggio 2009

ICNUSSA 2009 cronaca di un successo

Il primo Raduno nazionale con sede in Sardegna
è appena terminato ma riecheggiano ancora
le voci e le risate, le immagini di speleologi
giunti da tutto il mondo per divertirsi insieme
e vivere cinque giorni a tutto speleo!
Il CSAD era presente con una mostra fotografica,


su alcune grotte del territorio dorgalese,
che ha riscosso un gran successo, non da
meno le magliette che abbiamo venduto e che
a detta di molti erano le più simpatiche di tutte
quelle presentate dai vari gruppi. Non era difficile
scorgere per le vie di Urzulei speleologi di
tantissimi gruppi ma tutti con il nostro.. marchio...


È stato a mio parere un gran bel raduno,
organizzato in poco tempo, vista la decisione
di anticiparlo di ben sei mesi rispetto al solito,
ma con tante persone che si son date da fare
per rendere il tutto indimenticabile!
Il paese ha risposto bene, non è stato difficile
mescolarci tra loro in questa pacifica invasione


di caschi speleo, di personaggi più o meno
variopinti che hanno avuto modo in questi cinque
giorni di scoprire le bellezze della nostra terra
oltre la consueta ospitalità che ci contraddistingue.
Gli organizzatori hanno preparato un programma ricchissimo
con lavori di alta qualità, la logistica
(parte su cui nutrivo molte perplessità) è stata ottima.
Mostre, dibattiti, proiezioni hanno caratterizzato
le giornate nei vari punti del paese mentre nelle serate
al consueto Speleobar gli spettacoli organizzati hanno
“scaldato” i tantissimi speleo prima che fossero loro


(e noi) stessi a far esplodere il divertimento
fino a notte fonda già dalla primissima sera.
Degne di menzione sabato notte sono la speleo sfilata e
la performance di Sergio e le sue “AbbArdente” che
con le fantastiche coreografie messe in scena
e tanta ironia hanno fatto scatenare anche i più compassati.


Degno di menzione, tornando nell’ambito dei lavori,
il video del VPF… un mix di immagini spettacolari
e video divertentissimi in cui sono apparsi anche
i nostri Marcello e Luciano per documentare le grandi
esplorazioni che interessano il Supramonte e le sue profondità.
Nelle Scuole Elementari del paese abbiamo diviso l’aula
a noi destinata per l’esposizione delle foto con i ragazzi
dell’USC di Cagliari (ringrazio il mitico Marcello per la
grande compagnia nei due primi giorni in cui eravamo quasi soli),
tutti i ragazzi … e le ragazze ovviamente si son dati/e da fare


per far si che la presentazione fotografica riscuotesse
il successo che meritava. Sei giorni a Urzulei per me,
cinque notti in tenda in compagnia dei miei amici Specus
che come sempre sono stati super! Tutti quanti!
Il raduno è appena terminato ma già si pensa
a dove sarà il prossimo..
pronti a vivere nuovamente una esperienza indimenticabile.

Gianfranco Fancello