lunedì 30 marzo 2009

Bambini in grotta “Parte seconda”

Sabato 28 Marzo, in programma la seconda escursione con i ragazzi
delle scuole Medie di Dorgali. Appuntamento in sede,
siamo in sei, io (Gianluca), Graziano, Tonino, Marilina,
la new entry Serena e Vincenzo. A San Giovanni ci aspetta Luca,
oggi unico baroniese. Velocemente ci prepariamo e


mentre graziano e Tonino si apprestano ad attrezzare
un paio di calate vicino all’ingresso della grotta di San Giovanni,
arriva lo scuolabus con gli studenti che subito,
con il loro vociare, animano la mattinata.


Piccola sorpresa, manca il preside ed un paio di ragazzi,
rapide istruzioni sul funzionamento del casco e
sul comportamento da tenere in grotta e.. partenza
verso la “Decima”, il cui ingresso è stato appositamente
preparato un paio di settimane fa. Per comodità abbiamo
diviso la classe in due gruppi, con i maschi da una parte


e le femmine dall’altra. Il percorso scelto è molto semplice,
ci consente di avanzare velocemente, di ammirare le sale
riccamente concrezionate, i pipistrelli, tra esclamazioni
di stupore più o meno folkloristiche, il tutto condito
dalle spiegazioni sempre più dettagliate ma semplici
della nostra futura geologa Marilina.


Ad un certo punto arriviamo ad una sala in cui
intendevamo chiudere l’escursione ma vista la curiosità
e la bravura dei ragazzi, decidiamo velocemente di affrontare
una strettoia e una successiva risalita… sorpresa gradita,
tutti gli studenti (docenti compresi) la affrontano
senza alcun timore, anzi per loro è uno spasso, un divertimento,
i commenti adesso sono entusiastici, uniti anche
da un’eterna sfida tra maschi e femmine, visto che
i primi sostengono che le loro compagnette non ce la faranno.
“non è roba da femmine!”…. mai l’avessero detto..


le femminucce punte nell’orgoglio hanno poi fatto
la loro bella figura, senza nessun problema, sporcandosi
ma divertendosi tantissimo. Purtroppo ancora una volta il tempo
è tiranno per cui dobbiamo uscire velocemente per
rispettare gli orari dello scuolabus. Nel frattempo le lezioni
sulla progressione verticale di Graziano e Tonino
sono state sostituite da una partita a pallone dove


il nostro Vincenzo insieme al Prof. Carta
hanno dimostrato le loro eccelse (??) doti calcistiche…
In conclusione: l’escursione è andata molto bene,
i ragazzi sono stati bravissimi e i loro commenti
entusiastici ci spingono ad insistere con queste iniziative.
Noi adesso stiamo seminando, speriamo in futuro
di raccogliere i frutti..
un grazie a tutti i miei compagni per la bella mattinata trascorsa.
A presto, Gianluca S.

Weekend tra scavi e archeologia


Siamo pronti, è sabato pomeriggio, l’inghiottitoio di Nurachi
ci aspetta nella consueta veste di talpe per continuare
gli infiniti lavori di disostruzione. Ci sono io (Gianfranco F),


Marilina e Daniele. Con noi a darci manforte direttamente
dallo Specus c’è, anche per questo fine settimana, Giovanna.


Siamo decisi, anche se solo in quattro, a dare un bel colpo
alla grotta e dopo aver curato la parte logistica
nei minimi dettagli, all’ingresso.. vediamo che
gli attrezzi da scavo non ci sono! Annamo bene penso io,
convinto che fossero rimasti in grotta dalla precedente domenica,
non ho controllato in sede ed eccoci ora con solo
una cazzuola e un bastone a lottare tra rocce, fango
e posizioni alquanto scomode. Stavolta portare il materiale
fuori è impossibile, in quattro più che una catena umana
si può solo proporre una catenella, infatti ammucchiamo
la terra e il fango poco più su della zona di scavo.
Alla prossima provvederemo a portare tutto all’esterno.
Si infila nel cunicolo Marilina che come un ossessa


riempie secchi su secchi, non si stanca mai e per
farle rispettare i turni di scavo per lasciare spazio
agli altri siamo quasi costretti alle maniere forti.
Dopo di lei è il mio turno, essendo più massiccio della piccola
che mi ha preceduto mi concentro sul rendere più
comodo il passaggio, poi a ruota Giovanna e Daniele
hanno anche loro l’onore/onere di infilarsi in quel cunicolo


melmoso per il piacere delle tute che sono ormai irriconoscibili.
Ma non c’è più tempo, dobbiamo rientrare,
all’uscita non possiamo non gradire un buon bicchiere
di vino offerto da Daniele e dopo esser tornati
in sede ci salutiamo. Ma è solo un arrivederci,
almeno per me e Giovanna che la mattina dopo insieme
a Gian Nicola, Vincenzo, Luca, Damiano, Silvia
e la brava Serena, ci dirigiamo verso la grotta di Sos Sirios.


È una piccola ma bella grotta che si affaccia
sulla Codula di Luna dal versante dorgalese, molto interessante
per le belle concrezioni ma soprattutto per la presenza
all’interno di alcuni vasi risalenti al periodo
nuragico e ormai quasi completamente concrezionati.
Bellissimo il trekking di avvicinamento con partenza


dagli ovili di Buchi Arta. Dopo circa 8 anni dall’ultima volta
mi metto a capo del gruppo e senza difficoltà
troviamo il sentiero che ci conduce alla meta.
La giornata poi contrariamente alle previsioni è splendida,
un bellissimo sole ci illumina la via .


Il panorama che ci accompagna metro dopo metro
è mozzafiato, il cielo quasi sgombro da nuvole ci lascia
ammirare le splendide montagne e tra i sentieri
che percorriamo non possiamo non godere di questi doni.
Arriviamo alla grotta, che si trova al termine di una cengia


su un ripido costone e anticipata da numerosi grottoni
sicuramente anch’essi utilizzati come riparo
o dimora dai nostri antenati ma
non c’è fretta di entrare, c’è chi ha un po’ di fame
ed ecco che una proposta di stuzzichino diventa
un vero e proprio banchetto! Tanto per cambiare.. !
per fortuna l’ingresso non prevede strettoie e così
possiamo lasciar perdere la dieta.
Alla fine mettiamo casco e tuta ed entriamo.


La grotta è scivolosissima,
cado due volte.. evento raro… niente di grave,
l’unico ad esser ferito è il mio orgoglio.
È una bellissima sala discendente ricca di stalattiti
e colonne, ci si sbizzarrisce con macchine
fotografiche e cavalletti di ogni tipo. Serena è molto presa


da quest’avventura, promette bene,
anche lei se dimostrerà di aver del buon vino..
diventerà qualcuno!
Purtroppo i weekend non durano un mese
e Giovanna deve rientrare a Cagliari, quindi io e lei
ci incamminiamo verso le macchine,
gli altri ancora intenti a fare foto all’esterno della grotta,
ci raggiungeranno più tardi.
Che dire di questa due giorni.. bellissima, come sempre,
complimenti a Serena che ha esordito molto bene,
ti aspettiamo alle prossime escursioni,
bravi anche tutti gli altri,
un grazie mille a Giovanna che anche questo weekend
mi ha messo a disposizione per il Blog le sue belle foto.


A prestissimo, Gianfranco F.

lunedì 23 marzo 2009

Natura batte Speleo 1-0

A volte si passano giorni interi o addirittura settimane a programmare
un evento speleo, nei minimi dettagli.
Poi com’è successo ai nostri amici dello Specus,
ti ritrovi a Urzulei di fronte a una bufera di neve e i programmi
tanto studiati improvvisamente saltano.
Quello del weekend prevedeva di raggiungerli per
fare insieme Su Colostrargiu ma invece venerdì notte è stato deciso
al volo di ospitarli a Dorgali viste le pessime condizioni meteorologiche.
Nessun problema, eccomi (Gianfranco F.) pronto ad accoglierli all’1 di notte!
si dorme al caldo e sabato mattina una volta passato il brutto tempo..
si partirà alla volta della grotta tutti insieme, solo che la mattina
invece di accoglierci un caldo sole ci ritroviamo
una freddissima giornata con la neve che
scende abbondante anche a Dorgali.
Che fare….. le proposte sono tante, c’è chi vuole provare lo stesso
a partire per Su Colostrargiu e chi ha altre idee,
alla fine si fa la cosa più ovvia..
scritta e descritta in tutti i manuali speleo.. ovvero si organizzano 2 squadre
per giocare a palla prigioniera.. è così
che trascorriamo gran parte della mattinata,
anche questa è attività fisica dopotutto. Riusciamo a tornare in noi stessi
solo nel tardo pomeriggio quando creiamo 2 squadre..
non per la rivincita ma per andare in grotta.
Io accompagnerò mezzo Specus
a Sos Jocos,

Luciano e Gianfranco C. l’atra metà all’ inghiottitoio di Nurachi,
a lui si aggrega anche Marcello Moi, che seppur stanco da altre imprese,
non si tira indietro. Noi a Sos Jocos facciamo un giro veloce verso la confluenza
di San Giovanni su Anzu, la grotta è divertente e i
miei compagni d’avventura apprezzano. Il rientro ci vede passare
per la famigerata Buca delle Lettere,

strettoia in salita che già altre volte
ha dato problemi, sono un po’ in apprensione soprattutto per Carlo
ma stavolta non si fa fregare e riesce a superarla con più disinvoltura
rispetto alla volta precedente. Al ritorno in sede davanti a un’abbondante
cena ci scambiamo le impressioni delle 2 escursioni del giorno.


Di comune accordo si decide che fare l’indomani: tutti a scavare a Nurachi!
Partiamo prestissimo.. non sono neanche le 10 (!!??) e in 13 ci prepariamo
a una giornata di scavi nell’inghiottitoio che ci da un bel po’ da fare


da un paio d’anni a questa parte. Siamo io, Luciano, Gianluca del CSAD
e Giuliano, Giovanna, Marinella, Carlo, Paolo D, Paolo M, Valeria,
Antonio, Alessandro, Jenny dello Specus

(Marina e Cristiana sono già ripartite).
La catena di “smontaggio” che riusciamo a creare è efficientissima,


i secchi pieni (anche troppo) di materiale escono dalla cavità
a ritmi impressionanti, sono tre ore di lavoro incessante con buoni risultati,
quando c’è collaborazione è un piacere anche scavare tra cunicoli e fango.


Ormai sono le 13, il sindacato ha deciso che è ora di staccare
e via in sede dove ci rifocilliamo dopo aver consumato tante energie,
dopo la giornata precedente tra la neve, poter mangiare all’esterno
con un bel sole che ci riscalda i volti… non ha prezzo!
Conclusioni: tutto è bene ciò che finisce bene,
anche stavolta il divertimento non è mancato, i lavori a Nurachi sono
stati fruttuosi e non vedo l’ora di riprenderli magari ancora
con il prezioso aiuto dei nostri amici Specusini.


Grazie amici per la collaborazione, a presto.
Gianfranco F.

martedì 17 marzo 2009

Spiaggia Mudaloro, la nuova perla del Golfo di Orosei


Della nuovissima spiaggia di Mudaloro mi aveva parlato Silvia,
un suo amico gli aveva accennato di una nuova spiaggia
nelle coste di Baunei tra cala Biriola e cala Mariolu,
venutasi a formare in seguito alla forte mareggiata di fine novembre.
E finalmente domenica 15 marzo alle 7.15, io e Bastiano,
stiamo partendo da Orosei in direzione Baunei
dove ci aspettano, per condividere con noi l'escursione a Mudaloro
i miei amici di Muravera, Ballao e del gruppo G.G.O.
di Perdasdefogu, non sto li ad elencare i nomi perchè erano in 24!....
che poi dicono che sono troppo lungo nei post :-(



Da Baunei ci dirigiamo verso l'altopiano del Golgo
direzione Sisine. Verso le 9.30 iniziamo zaini in spalla l'escursione.
In circa un'ora e mezza siamo a Bruncu Urele.
Qui la vista è mozzafiato, abbiamo davanti a noi l'immensa
visione del golfo e delle sue altissime falesie a picco sul mare,
peccato solo per la giornata poco limpida,
non proprio ideale per le foto di rito.Dalla cima di Urele,
un tronco intagliato a mò di scala
ci aiuta a superare una piccola paretina e ci ritroviamo
davanti al grottone di Urele, che ospita all'interno un sito nuragico
ormai distrutto dai tombaroli (..sig!).Poco più in basso
uno stretto passaggio tra la roccia
ci indica che siamo sulla strada giusta de s'Iscala che
ripidissima in un'ora e mezza circa ci porta in
prossimità di bacu Mudaloro, qui l'acqua ultimamente
ha un po’ "complicato" i passaggi e dopo aver superato
con attenzione una piccola cengia, ci ritroviamo in cima
a una grande frana, che percorriamo sempre con molta
attenzione a causa dei massi e pietre estremamente instabili.
Dopo trecento metri siamo in spiaggia....
incassata in una stretta insenatura, protetta tutt'attorno
da alte pareti di calcare, la spiaggia è formata da piccoli ciottoli
perfettamente levigati, le alte pareti fanno da cornice
al resto del golfo, in lontananza si intravedono le coste
di Gonone e Orosei......stupendo!
Ci rifocilliamo e dopo un'oretta siamo di nuovo in marcia.
La risalita è meno dura di quanto mi aspetassi, i circa 450 metri
di dislivello sono distribuiti abbastanza dolcemente lungo
tutta la lunghezza della gola, addirittura l'ultimo terzo è quasi in piano....
insomma, abituato alle rampe di bacu Urutzò, bacu Maore
e compagnia e considerando che sono più di tre mesi inattivo,
devo dire che per i miei quadricipiti è stata
una piacevole constatazione! :-))
Alle 16:30 siamo arrivati alle auto.
Come inizio dopo tanto tempo di inattività non poteva
essere migliore, mi dispiace solo, che del resto
degli amici del C.S.A.D. non ci fosse nessuno, perché parte
impegnati a Santadi e parte impediti da impegni personali,
ma tanto la visita a spiaggia Mudaloro è prevista
di nuovo a breve, questa volta facendo all'andata
il sentiero del Selvaggio Blu da Serra e' Lattone...
nessuno prenda impegni!
Un Saluto! Gian Nicola

lunedì 16 marzo 2009

Il CSAD a Santadi per lo Stage AI

Week end in quel di Santadi per il CSAD,
io(Gianfranco F.) e Luciano nella veste di istruttori
e Prospero e Gianfranco C. nella veste di allievi.
Insieme a noi tanti speleologi arrivati da tutta la Sardegna,
oltre 60 iscritti per uno Stage riuscitissimo nonostante il rischio che
il numero elevato di allievi potesse creare problemi organizzativi.
Tutto ha avuto inizio sabato mattina, dopo le iscrizioni di rito,
ha aperto le danze il Coordinatore Regionale Mauro Contu
che ha curato la prima lezione, seguito poi a ruota
dagli altri relatori che si sono avvicendati durante l’arco della giornata.
La giornata era bellissima, dopo la pausa pranzo ho anche avuto
il tempo di fare un po’ di siesta al sole per l’invidia
di coloro che erano costretti a seguire la lezione di turno.
Dopo che nella serata Mauro ha dato il “sciogliete le righe”
ci siamo fiondati in massa nei bar del paese, dove ci ha pensato
Roberto a creare l’animazione con i suoi palloncini,
una trentina di speleo assetati che, in un piccolo bar della Piazza,
hanno creato una simpatica confusione.
Bevuto l’aperitivo siamo rientrati all’agriturismo che ci ospitava per
il weekend pronti per sederci a tavola, l’ora di cena era arrivata e visto
che come dice l’insigne Canu “lo speleologo ha sempre fame e sete..”
abbiamo dato fondo alle nostre capacità di mangiatori.
La serata è proseguita all’esterno del locale tra musica
e canzoni interpretate più o meno bene dai vari Battisti di turno.
Notte passata in tenda e la mattina, dopo una colazione
offertaci dalla proprietaria dell’agriturismo, partenza
a tutta velocità verso Cava Romana a Nuxis.
A farci da battistrada Giancarlo, del gruppo di Santadi,
di cui a fatica siamo riusciti a tenere il passo.
In un paio di punto abbiamo anche rischiato di superare i 20 km all’ora,
per fortuna tutto è andato bene.
Raggiunta la irraggiungibile grotta è stato un via vai di speleo
che vestivano le proprie imbracature più o meno serie..
di istruttori che cercavano il proprio punto da
cui poter seguire gli allievi. Dopo essermi litigato una corda
con Salimbeni, mi sono appostato in attesa dei nostri
primi allievi e così è andata per tutto il giorno.
La lista era interminabile, dopo alcune ore è stato il turno
di Prospero e Gianfranco che hanno liquidato la pratica
salto del nodo-frazionamento in tutta scioltezza.
Anche gli altri sono andati piuttosto bene, dai
nostri amicissimi Specusini agli Spanotti e Uschini, ecc..
nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la grotta alla sua pace
e ci siamo fiondati su piatti, bottiglie di vino e birra,
arrosti vari e formaggi di ogni forma e consistenza,
per suggellare tutti insieme la buona riuscita dell’evento.
Dopodiché è arrivato il momento di prendere la via di casa, saluti di rito,
ultimo bicchierino e via verso Dorgali.
Conclusioni: weekend bellissimo, tanta bella gente
e tanto divertimento, tutto è andato per il meglio,
partecipare ad eventi del genere è sempre grandioso.
Un saluto a tutti coloro che erano presenti.
Gianfranco F.

Ps: ringrazio Giovanna che come spesso accade
mi ha fornito le belle foto contenute nel post

Nuova “disostruzione” alla Decima di San Giovanni



Il titolo inganna ma una cosa è certa: questo è stato
un fine settimana intenso per il C.S.A.D.,
infatti eravamo impegnati su vari fronti: alcuni si trovavano a Santadi
per partecipare allo stage di A.I.,
rientra il Carrone alle prese con uno dei suoi mitici
trekking nel Supramonte di Baunei, di cui anche
il sottoscritto sente la mancanza….già il sottoscritto (Gianluca)
con il mio omonimo baroniese , Luca C. ha dedicato questa domenica,
una volta sistemato il magazzino
(dopo l’uscita di Ziu Santoru se ne sentiva il bisogno!!!),
alla preparazione della seconda uscita, prevista per sabato 28 marzo,
dei ragazzi delle scuole medie.
Obiettivo è rendere più agevole l’entrata della Decima di San Giovanni,
dove recentemente abbiamo trovato (e soprattutto scavato)
la congiunzione al sistema di Sos Jocos - San Giovanni - Ispinigoli.;
appuntamento direttamente in loco, e armati di motosega “disostruiamo”
in mezzo a cespugli e frasche et voilà in meno di un quarto d’ora
tracciamo “un’autostrada” verso l’ingresso principale.
Finito il lavoro visitiamo la grotta, per Luca è la prima volta,
individuiamo il percorso più interessante (e agevole)
da far fare agli studenti, e osserviamo la fauna di grotta, pipistrelli
che si fanno “gentilmente” immortalare dall’obiettivo
della mia macchina (che rompiballe questi due, avranno pensato…),
un piccolo geotritone, vari insetti e di nuovo troviamo i topi….
o meglio ciò che resta…. La grotta si presenta come al solito interessante,
labirintica, controlliamo l’altra uscita di fronte alla chiesa di San Giovanni,
c’è movimento nel piazzale, sono arrivati gli oristanesi, sono di Corso
e si preparano ad accedere a Sos Jocos, dove entriamo anche noi,
ma da un ingresso secondario, qualche minuto, giusto il tempo
di ammirare delle bellissime sale riccamente concrezionate e poi
di nuovo fuori in una giornata che finalmente,
meteorologicamente parlando, volge al meglio..
Conclusioni: uscita in tutta scioltezza dove si è unito l’utile
(la pulizia dell’ingresso) al dilettevole…
Alla prossima
Gianluca Serra

lunedì 9 marzo 2009

Grotta di Cala Ziu Santoru, lavori in corso


.. ed eccoci qua a depennare sul nostro speleo calendario il 7/8 marzo
con una splendida escursione alla grotta di Ziu Santoru,
cavallo di battaglia del nostro gruppo. È stata suddivisa in tre fasi:
io (Luciano) con Marinella dello Specus vi parleremo della prima,
mirata al controllo di un’ arrivo d’acqua superiore nella
zona “S’Ifferru”, nome a doc per il suo livello
inferiore rispetto al resto e per l’abbondanza di fango.
Armati di tutto il necessario per iniziare il lavoro
(ne sanno le nostre spalle che l’hanno trasportato
lungo il tragitto d’avvicinamento) si è proceduto
a creare un corrimano aereo con 5 frazionamenti.
Lo sforzo è stato immane per la mancanza di punti d’appoggio ma,
grazie alla preziosa collaborazione della collega che
faceva la sicura, il tutto si è svolto con tutta tranquillità.
Arrivati alla parete opposta abbiamo constatato che
quella parte è collegata con “Tutti in sella”, zona
antecedente a “Sa Colla” che è prima di “S’Ifferru”.
Dopo una piccola calata con corda da quella finestra
al termine del corrimano Marinella ha verificato la presenza di acqua sul fondo,
probabilmente è lo stesso sifone visto in una precedente punta esplorativa.
Questo però è un lavoro che demandiamo al mitico Marcello Moi
quando avrà tempo di darci un’occhiata. Tornando al nostro obbiettivo
abbiamo valutato dove iniziare la risalita verso lo sconosciuto,
cosa che ci intriga assai. Prima di proseguire l’armo
decidiamo di fare una meritata pausa all’insaputa di Brunetta al “Campo”,
zona paradisiaca dopo il tugurio di “S’Ifferru”.
Nel frattempo odiamo voci amiche, è arrivato il secondo gruppo
che ha il compito di fare un documento fotografico
con la regia del mastro Vincenzo.
Andiamo ad incontrarli per i saluti di rito con tante risa
per la tanto discussa strettoia “le Ore”.
Ritirato il materiale dai loro zaini occorrente per il nostro fine
ci rimettiamo in moto con la barra Raumer. Oltrepassato il corrimano
creato poco prima e arrivati alla finestra ci sistemiamo comodi
(ma non troppo) per prodigarci nel nostro intento
di riuscire a intravedere qualcosa nella nostra parete.
Rendendoci conto che le energie sono agli sgoccioli risaliamo
soltanto di circa 5 metri con 5 frazionamenti ma
non bastano per vedere cosa ci nasconde la grotta.
Aimè il fisico sta lampeggiando batteria scarica,
ci guardiamo con l’amica d’avventura e all’unanimità decidiamo
di fare dietrofront. Un fischio per avvisare gli altri
che si stavano rifocillando al “Campo” e via.. sono già le 2:30 di notte,
se tutto va bene alle 4 siamo alla macchina, ma una cosa ci rallegra,
non avremo il sovraccarico dell’andata visto che tra qualche
ora entrerà il terzo gruppo per il ritiro dell’attrezzatura usata.
La conclusione di questa spedizione è stata più che positiva,
oltre al lavoro eseguito per la preziosa collaborazione
di Marinella, per me è stato motivo di grande orgoglio
mostrargli i gioielli di famiglia quali Ziu Santoru.
LUCIANO & MARINELLA


Il secondo gruppo, capitanato da me (Gianfranco F.)
entra in grotta alle 17:45 di sabato pomeriggio.
I miei compagni di avventura sono Giovanna dello Specus, Marilina
e il nostro fotografo per eccellenza.. Vincenzo.
Sfruttiamo il lavoro di Luciano e Marinella che hanno attrezzato il
primissimo corrimano e la discesa in scaletta per proseguire spediti.
Le pause comunque sono frequenti, dopotutto siamo
entrati per fotografare la grotta, non sempre queste
operazioni sono facili, districarsi tra i vari cunicoli e
le strettoie della prima parte di grotta non è facile.
Considerando poi che in 4 dobbiamo trasportare 7 tubolari stracarichi,
tutto diventa più difficile. Pian piano proseguiamo verso
la terribile “Le Ore”, strettoia amata-odiata (dipende dal periodo),
tutti i piccoletti che stanno insieme a me passano
più o meno agevolmente.. io purtroppo..
che piccoletto non sono, mi incuneo.. e le mie costole
sono contrarie al passaggio. Segno ne è un bel lividozzo
sul torace che mi porterò per tutta la settimana.
È necessario allargare un po’ il passaggio, operazione che
mi son sempre rifiutato di fare ma aimè.. stavolta
mi sa che è proprio il caso. Superato lo stretto passaggio
possiamo finalmente proseguire. Superiamo “Sala Carota”,
risaliamo “Tutti in sella” e arriviamo al cantiere
di Luciano e Marinella. Il nostro obbiettivo è comunque arrivare
al campo base e liberarci di tutti quei tubolari.
Naturalmente tutto l’avvicinamento ha visto il nostro fotografo
immortalare tutte le bellezze di questa grotta,
(bellezze che solo in minima parte possiamo mostrarvi ora
sul blog visto che tali foto potrete vederle a Icnussa 2009)
mazzosa ma bellissima! Arrivati al campo e gustato un buon the caldo
ricominciamo con le foto, è un susseguirsi di…
“fai luce da lì”… “spostati là”… “fermi… fermi…”
e così possiamo continuare il lavoro nel “Ramo Manuel”,
superata l’ennesima strettoia e dopo una piccola risalita arriviamo
a un bellissimo corridoio con eccentriche
da farci restare senza fiato, eccentriche di ogni forma
e dimensione, così fini che sembrano quasi non esistere
se non fosse per quella goccia d’acqua che non so
con quale forza riescono a trattenere senza spezzarsi.
Documentate anche queste meraviglie si torna al campo,
raccogliamo le nostre cose e alle 4:20 del mattino
riprendiamo la via dell’uscita. Anche noi come
la ditta Luciano & Marinella usciamo un po’ più leggeri visto
che in tarda mattinata dovrà entrare il terzo gruppo
di volenterosi per recuperare parte dell’attrezzatura.
In tre ore siamo fuori dalla grotta, è l’alba,
lo spettacolo del sole che lentamente sale dall’orizzonte
è stupendo. Iniziamo il ritorno alla Codula di Fuili stanchi
ma felici ed è li che incrociamo il terzo gruppo che va
a completare l’opera, scambio di saluti e impressioni
prima di allontanarci in direzioni opposte.
Per il mio gruppo è stata una nottata bellissima,
menzione d’onore a Vincenzo che migliora sempre di più,
a Marilina che ormai è una certezza e
a Giovanna che si è comportata benissimo tra strettoie e corde infangate.
Bravi tutti.
un bravissimi a Luciano e Marinella,
conosco bene quella grotta e so quanto è stata dura per loro.
Ed infine un grazie ai ragazzi che sono entrati
per recuperare i materiali, ed ora cedo la penna
a Prospero che ci illustrerà cosa è stata Ziu Santoru per il terzo gruppo.
A Presto
GIANFRANCO F.


Il terzo gruppo con me (Prospero), Gianluca, Marisa, Luca C., Damiano C.
è stato chiamato in causa domenica.
Il nostro scopo era quello di riportare all’esterno
una parte dei materiali impiegati nell’esplorazione.
Non nascondo il mio timore e dei due nuovi speleo Damiano e Luca
quando in sede, il giovedì si raccontano le passate esplorazioni a ZS…
”cunicolo lungo più di 100 metri percorso in un’ora e mezza,
….strettoie durissime…le Ore, Caterpillar…”
insomma dovevamo misurarci con i cunicoli e le strettoie…
tante strettoie.
Per noi Baroniesi la sveglia suona presto ma,
complice i festeggiamenti della sera prima,
personalmente mi presento in sede con il solito
“quarto d’ora accademico” di ritardo, sono le 8:15”.
Marisa, una sua amica e Gianluca sono in sede ad aspettarci,
ci siamo tutti…si parte.
Alle 9 siamo a Cala Fuili, pronti per il trekking
di avvicinamento di circa un’ora.
Arrivati in spiaggia ci cambiamo, tute,
stivali, casco e subito via in grotta.
Il gruppo è così composto: Gianluca in prima fila,
segue Damiano, Luca ed io a chiudere.
La prima strettoia non è un granché bella,
insomma i movimenti di quelli che mi precedono
mi fanno respirare un po’ di “borotalco”…vabé!
Si va avanti e le strettoie si susseguono,
ogni tanto posso alzarmi in piedi…ad un certo punto
Gianluca ci dice:”potete lasciare le bottiglie tanto siamo quasi arrivati!”
…ed io “come quasi arrivati? Di già?” per farla breve
impieghiamo 40 minuti ad arrivare alla celeberrima Le Ore
mentre in un ‘ora siamo nuovamente all’ingresso.
Arrivati alle Ore tutti aspettiamo di misurare le nostre
doti da strettoisti ma ci attende una sorpresa …
Le Ore sono diventate I Giorni…insomma una strettoia larga!
Si racconta che qualcuno…non riuscendo a passare,
abbia forzato il passaggio!!:-))
Passiamo Le Ore e subito davanti a noi una
spettacolare Sala Carota…non vi dico il perché ..
dovrete andare a vederla!!
Ma siamo senza imbrago e poiché il gommone
ci aspetta per il ritorno, ci affrettiamo e facciamo autoreverse…
un’ora e siamo fuori dove troviamo Marisa
e l’amica ad aspettarci, (oltre a Pietro con il gommone).
Il ritorno in porto avviene con il gommone di Fabio,
il quale ci accompagna anche a Fuili per prendere le macchine.
Breve pranzo ristoratore in una piazzola sopra Gonone
seguito da un caffè al bar della Rotonda dove ci raggiunge
anche il Carrone…che voleva farci una sorpresa a ZS
ma noi l’abbiamo fatta a lui rientrando in gommone!!
Bella esperienza, ringrazio tutto lo “staff” che permette
simili avventure, onestamente, complice la mancanza degli zaini,
i cunicoli sono stati uno spasso…veramente una figata!
Rimane la voglia di percorrere tutta la grotta
per vedere ciò che di bello ci riserva…per ora
ci accontenteremo delle belle foto di Vincenzo&C.
Un saluto a tutti
PROSPERO

mercoledì 4 marzo 2009

Ricominciano le esplorazioni all’inghiottitoio di Nurachi

Il bello di vivere a Dorgali per uno speleologo è il fatto di
poter andare in grotta in ogni momento, così com’è successo
ieri sera quando abbiamo improvvisato una toccata e fuga
all’inghiottitoio di Nurachi, grotta in cui stiamo lavorando
da diverso tempo e di cui eravamo curiosi di valutare il lavoro
svolto dalle frequenti piogge invernali sulle nostre precedenti esplorazioni.
Siamo partiti in quattro, io (Gianfranco F.), Luciano,
Marilina e Prospero. Appuntamento alle 19 in sede
e poi via verso la grotta. L’idea è di dare un occhiata
all’ingresso laterale che è stato bonificato prima delle piogge
e poi entrare da quello principale per vedere cosa ne è stato
dei nostri lavori. Nurachi è una grotta strana, non si concede,
non ci da grosse informazioni su dove proseguire ma
con l’ingresso di ieri abbiamo perlomeno capito
dove dobbiamo insistere, infatti eravamo finora
impegnati in tre direzioni, una di queste abbiamo capito
che va abbandonata, dopo quasi due ore di prove ieri
abbiamo forse trovato la chiave e quindi ora siamo ansiosi
di riprendere i lavori perché questa grotta ha un grosso
potenziale ed è ora che ci mostri il suo segreto.
A presto
Gianfranco F.

martedì 3 marzo 2009

Bambini tra le concrezioni

La giornata di sabato 28/02/09 ci ha visto protagonisti di una escursione
organizzata appositamente per i ragazzini della scuola media di Dorgali,
con lo scopo di far conoscere nella pratica il mondo della speleologia
e far vedere le tecniche per percorrere in sicurezza le grotte.
Ci organizziamo per accedere alla bella grotta di "Sos Jocos"
(complesso San Giovanni),
con l'obiettivo di fare un giretto solo nei primi ambienti,
compresa "la sala dello scheletro".


Loro sono in 23 più due insegnanti e noi siamo in otto
(Gianfranco C., Vincenzo, Gianluca, Marilina, Prospero, Graziano, Luca, Giancarlo).
ci dividiamo in due gruppi, uno rimarrà all'esterno
per far vedere le tecniche su corda nella paretina
già collaudata di San Giovanni, e l'altro procederà,
capitanato dal bravo Giancarlo, all'escursione vera e propria in grotta.


Spetta a me il compito di fare una lezioncina sugli attrezzi
e sulla progressione in grotte verticali e devo dire
che appena vedono che salgo sulle corde sgranano i loro occhioni
e si incuriosiscono subito come solo i bambini sanno fare.
Fanno domande interessanti ed intelligenti e questo mi rallegra
(saranno futuri speleologi..?boh), dopo di che aspettiamo che esca il primo gruppo...
questo arriva con un po' di ritardo rispetto alla tabella di marcia
e tutti sono contenti ed eccitatissimi
(oltre che un po' sporchini di fango..ma erano stati avvisati)
in fondo per loro è una giornata di gioco...


Ora è il turno nostro ci avviciniamo all'ingresso, accendiamo i led e via..
alcuni iniziano ad avere un po' di fifa, ma si sa è solo il primo impatto..
dopo un po' sembrano a loro agio ma, diciamo sono un misto
tra impauriti ed incuriositi..è normale, sono attenti..cosi la brava Marilina
(nostra futura geologa) attacca una bella lezioncina
sulle grotte e sulla loro formazione:
l'acqua l'anidride carbonica il carsismo ecc.,
loro sono entusiasti ed ormai la paura lascia il posto
alla loro infinita curiosità tipica della loro età,
tutto è molto bello, Vincenzo continua a scattare delle foto..
mentre noi sorvegliamo sul nutrito gruppo per evitare ogni tipo di pericolo o scivolata.


Si arriva poi alla attesa sala dello scheletro.. quanta sorpresa
e quanto entusiasmo !! piccola lezione anche li e poi via verso l'uscita...
vediamo anche i pipistrelli!!!.
Loro proseguono fuori mentre dentro la grotta
mi raggiungono Guido e due suoi amici per fare un giretto
verso la "buca delle lettere",,,usciamo dopo un'oretta ed è già ora di pranzo..
ed infatti arriviamo alla chiesetta di San Giovanni e troviamo
già "apparecchiato" e le solite ma succulente barrette energetiche
sono quasi pronte per essere divorate..


dopo pranzo è la volta dei futuri aiuto istruttori,
ovvero io (Gianfranco C.) Prospero e Vincenzo,
facciamo un po' di esercitazione anche se qualcuno
dopo pranzo si fa una bella pennichella...vero Vince' :-)??.
Arriva la sera, disarmiamo e prendiamo la strada della sede
per rimettere a posto il materiale ed un meritato caffè..

Che dire, bellissima giornata organizzata perfettamente
da tutti, sia insegnanti che noi del CSAD,
un successo che contribuirà nel suo piccolo
a diffondere l'amore per la natura e per il mondo ipogeo...
(altro che playstation)...

A Presto
Gianfranco C

Ps. Tex è rimasto a casa, è ancora incazzato con me

perché gli ho proibito di usare internet la notte :-)), che permaloso