martedì 14 aprile 2009

L'arte di improvvisare

Previsioni meteo per Pasqua… pessime.
Me ne sto a casa?.... neanche per sogno!
Ed infatti eccomi sabato mattina, unico rappresentante
del mio gruppo, ad aspettare l’arrivo dei miei amici
dello Specus per provare ad organizzare
tre giorni di trekking o grotte..
La giornata di sabato non è il massimo, è coperto,
pioviggina.. vabè.. nessun problema, improvvisiamo
un giro alla grotta di Corallinu, piccola


ma deliziosa cavità vicino al paese.
Siamo in sei, io (Gianfranco F.), Giovanna,
Jenny, Paolo D., Carlo, Paolo M.
Ai miei compagni la grotta piace molto, non mancano
le eccentriche e le vele che in questa grotta sono enormi,
belli ambienti grandi alternati a qualche cunicoletto in cui
posso sporcare la mia nuova tuta, Gio si sbizzarrisce con
la macchina fotografica e dirige le nostre luci con autorità.


Curiose sono le scritte che riempiono i primi ambienti
della grotta, alcune sono datate ma non so quanto tutte
quelle date siano attendibili, le prendiamo per buone.
Dopo alcune ore dentro la grotta decidiamo che è ora
di rientrare, dopotutto alcuni stomaci cominciano a brontolare,
prendono in mano la situazione Jenny e Gio
che ci traghettano come veterane all’esterno.
Fuori ci attende la simpaticissima pioggerella che
ormai è immancabile, rientro in sede per l’ora di cena
e non resta altro che cucinare qualcosa di sfizioso
prima di prepararci per un Poker di quelli con
le regole fatte al momento.. da veri esperti quali non siamo.
Per l’indomani vorremmo fare un bel trekking ma
ovviamente non abbiamo tenuto conto del fattore meteo
che nuovamente ci è avverso,
è domenica di Pasqua e sta diluviando!
Anche oggi bisogna improvvisare, alla fine si decide


di andare a Su Bentu, preparo le corde, moschettoni
e ferraglia varia, partiamo, sempre sotto la pioggia e
una volta giunti al rifugio antistante l’ingresso
della grotta chiedo asilo ai gestori che ci concedono
di prepararci sotto la loro veranda.
Una ragazza mi si avvicina preoccupata dal fatto
che stiamo per entrare nonostante il diluvio.
Io con fare disinvolto la tranquillizzo dicendole
che è tutto ok, ho portato anche una corda in più
da piazzare in corrispondenza del secondo vento
(cunicolo solito sifonare durante forti piogge) per bypassarlo,
certo, una corda in più, la sicurezza prima di tutto.
La sicurezza di aver dimenticato tutta
l’attrezzatura di gruppo in sede!
Si può essere più… (ognuno pensi l’aggettivo che desidera…)!!??
Io e Gio torniamo a Dorgali a recuperare il materiale
e al nostro rientro tutto è pronto per l’ingresso.
Attrezzato il primo salto andiamo spediti fino al cunicolo,
come previsto attrezzo la calata di sicurezza e via
lungo i traversi a passare una giornata lontani dalla pioggia.
Io e Giovanna non facciamo molto, arrivati a una
bella saletta decidiamo di fermarci per fare foto,


gli altri proseguono ma non fanno tantissima strada,
tornano indietro preoccupati dal rumore dell’acqua sottostante
che si fa più intenso, ciò spiega il ritmo stranamente


sostenuto di Paolo M. che oggi sembra un fulmine…,
usciamo dalla grotta all’imbrunire e non ci resta
che rientrare per preparare la cena.
La speranza è che per lunedì di Pasquetta il tempo sia clemente
e finalmente la pioggia cessa, si intravede il sole
che la mattina si fa largo tra le ultime nuvole che ancora
ci gravitano sopra la testa, la decisione è presa,
faremo un trekking su Monte Bardia,


il monte sulle cui pendici sorge Dorgali.
La giornata è sempre più calda, riesco pure ad accennare
un’abbronzatura, la passeggiata è bellissima,
i miei compagni di viaggio ammirano lo spettacolo che


via via che saliamo si fa sempre più bello, arrivati in cima,
il panorama che si presenta è favoloso,
dallo stesso punto possiamo vedere sia il Supramonte
che quasi tutta la costa fino a Capo Monte Santo, stupendo!
Ma è tardi, come gli scalatori che toccano la cima dell’Everest
dobbiamo scendere, non per mancanza di ossigeno ma di tempo,


i miei amici dovranno rientrare a Cagliari,
non prima di aver consumato uno dei
nostri leggendari pranzi a base di… tutto!
Bevuto l’ultimo bicchiere di vino è tempo di saluti,
ma con la promessa di rivederci molto presto!
Gianfranco F.

5 commenti:

  1. Uscita divertente a tratti entusiasmante!! :-D
    Fantasmagorica, rutilante, roboante, pantagruelica, rocambolesca.

    E chi più ne ha più ne metta.

    Carlo

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  2. Perchè i fine settimana non durano almeno 5 giorni? Bellissimo anche questo. Grazie a Gianfranco per l'ospitalità e a tutti i compagni di avventura che sono, come sempre, un'ottima compagnia.
    Giovanna

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  3. E io direi anche speleoavvolgente, misticolatitante, piovocopiosa, modizzosatollante, lilipresente, musicoaccattivante, ciocodivertente, topograficamente corretta e tascomante!

    Che bello ho anche un casco modificato nientepopodimeno che dal capo capone della scuola speleo del csad!! MITICO!
    ...ed io brillerò nel buio delle grotte del sud più di ogni altro e tutti si inchineranno dinanzi a me per adorare tale opera realizzata dal re del moddizzosu in persona!! AHAHHAHAH!

    Grazie Gianfrà!
    Tutanpaolo

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  4. troppo buoni, sono io che ringrazio voi per l'ottima compagnia.. ma.. quanto moddizzosu ci siamo mangiati in 3 giorni!!!!! a questo proposito sarebbe interessante sentire il parere di colei che dal moddizzosu è stata a dir poco stregata.. vero Jenny??

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  5. che dire: che bella Pasqua quest'anno!!! mi sono divertita tanto, ho visto dei posti stupendi (direi come al solito quando si va a Dorgali!!!)e soprattutto sono stata col gruppo di speleopazzi che mi fa sempre divertire e stare bene!!!!
    grazie a tutti e in particolar modo al caro gianfranco che davvero non fa mai mancare niente alla nostra permanenza a Dorgali.
    il moddizzosu??? direi che ne abbiamo mangiato cosi tanto che abbiamo dimostrato a tua madre di aver piu che gradito il suo lavoro!!!!
    baci
    jenni

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