Canzone di Venditti, tutt’altro….
è stato un weekend all’insegna del mal tempo
quello appena trascorso,
il vento di Maestrale l’ha fatta da padrone.
Come nel fine settimana precedente mi sono aggregato
allo Specus di Cagliari che aveva intenzione
di fare un bel trekking fino a Su Sercone.
Appuntamento venerdì sera al rifugio dello Speleo Club Oliena
nella valle di Lanaitto e lauta cena a base di salsicce,
spiedini ed il consueto ottimo vino a fare
da contorno per tutta la serata.
La notte passata li a dormire mentre il vento
sembrava voler strappare il locale dalle fondamenta
ha fatto si che non tutti i miei compagni di avventura
decidessero di affrontare il trekking previsto,
così riesco a convincere Giovanna, Raimondo e Carlo
a rifugiarci nella calma delle grotte.
Quella scelta per oggi è Nurra Leone, in territorio di Dorgali.
È una bel pozzo di circa 60 metri seguito
da alcuni chilometri di bella grotta, tutta da vedere.
Partiamo fiduciosi, l’avvicinamento di 20 minuti
non sarà un problema… almeno penso.
Infatti avevo pensato male: quando siamo
ormai a 30 metri dall’ingresso mi accorgo
che il passaggio esposto, che di solito passiamo
con disinvoltura, è sferzato da un vento pazzesco
che si incanala sopra il fiume sottostante.
Ci proviamo alcune volte ma ne concludo che
affrontare quel passaggio con un vento
del genere è troppo rischioso.
Morale della favola…
si torna indietro e si decide tutti insieme di cambiare grotta.
Ormai la mattinata corre veloce e non c’è più il tempo
di riorganizzare qualcosa di impegnativo,
quindi ripiego sulla grotta di Sos Jocos,
più semplice ma altrettanto divertente e sicuramente più tranquilla.
Solo io del gruppo conosco la grotta
e quindi per i miei compagni di viaggio è tutto nuovo.
Presto scoprono il perché di quel nome..
tutti i giochi creati dall’acqua, i passaggi che
si susseguono tra eccentriche e particolari conformazioni
rendono questa escursione molto interessante e
non lesiniamo le foto alle meraviglie racchiuse in questa bella grotta.
Arriviamo fino alla confluenza con le acque
di San Giovanni su Anzu dopo aver superato
anche le tre strettoie che ognuno affronta
con le tecniche più disparate..
arriva poi come sempre la pausa pranzo ed è li che ci dilunghiamo
ad improvvisare una discussione sui nodi,
Giovanna ci fa vedere quelli che ha già imparato
e mi diverto poi a insegnarne altri.
Finita la lezione si riparte, di buona lena,
fin che non si arriva alla famigerata Buca da Lettere:
una strettoia in salita con la totale assenza
di appoggi per i piedi e che necessita di una staffa
per riuscire a superarla. Parto per primo e la passo,
mi segue Giovanna che non incontra problemi,
tocca a Carlo, che al primo tentativo è fuori…
pardon.. al secondo, no no al terzo.. anzi al quarto..
ok ok al quinto… al sesto.. al settimo.. ecc ecc….
dopo aver perso il conto delle prove il bravo Carlo
che nel frattempo è rimasto sempre calmo riesce
ad oltrepassare l’angusto passaggio per il sollievo di Raimondo
che aspettava il proprio turno.
Passato anche lui si riparte verso l’uscita,
quando ci arriviamo ormai è buio,
il tempo di cambiarci e andare subito in sede
a bere la nostra meritata birra.
Conclusioni : alla fine è andata benissimo,
la grotta è piaciuta molto, ci siamo divertiti tantissimo
e personalmente posso dire che la compagnia è stata ottima
a presto
Gianfranco F.