giovedì 21 agosto 2008

é l'ora del Golghetto

Finalmente si parte.
Destinazione “Piana del Golgo”, Baunei.
Erano alcune settimane che la discesa all’interno
de “Su Sterrigeddu” (Golghetto)
veniva rimandata ma alla fine ci siamo decisi.

Tutto inizia lunedì sera quando io (Gianfranco F.),
Luciano e Gianfranco C. partiamo alla volta di Balnei.
La macchina è stracarica di attrezzatura da Speleo-Campeggio.

Arrivati in zona quando ormai è buio
organizziamo il campo che ci consentirà
di passare la notte tra vino, carne arrosto e poker.

La luna che rischiara il paesaggio
che ci circonda è magnifica,
la serata corre veloce fin che
non arriva il momento di entrare
nei sacchi a pelo per la notte.

Quando ci svegliamo ci attende una giornata bellissima
col sole che fa capolino dalle montagne,
ci affrettiamo a smontare il campo e ci dirigiamo verso la Voragine.

Siamo in attesa degli altri componenti dell’escursione
che sono in arrivo da Dorgali,
non tardano ad arrivare Marilina, Gianluca e Matteo,
ci siamo tutti.

Ci carichiamo sulle spalle corde,
tubolari e quant’altro per arrivare al bordo della Voragine.

Il baratro che ci si presenta davanti
è vissuto in modi diversi dai componenti del gruppo:
c’è chi non vede l’ora di scendere
e chi invece si chiede che ci sia venuto a fare..

Ma non perdiamo tempo, Luciano valuta la situazione
e decide di attrezzate la discesa.

Mentre lui scende noi attendiamo in silenzio (mica tanto)
che ci dia il LIBERA ,
passano lunghi i minuti fin che dal lontano fondo lo sentiamo,
è arrivato!
È il turno degli altri, in ordine Gianluca, Matteo,
Gianfranco C. e a chiudere io.

A dire la verità non sono tanto convinto,
la lunga attesa a volte fa pensare troppo
e mi ha messo addosso un po’ di paura
ma dopo due chiacchiere con Marilina,
che resterà fuori per fare da supporto,
prendo coraggio (poco) e inizio la discesa.

Bastano comunque pochi metri per tranquillizzarmi.
La corda è pesantissima, l’unico modo per scendere
è infilare letteralmente la corda nel discensore
che pian piano diventa sempre più rovente.
Tutta la discesa è affascinante,
un’ unica calata di 110 metri, che dura 15 minuti circa.
Non c’è neanche il tempo di chiacchierare tutti insieme
che Luciano apre le danze con la prima risalita.


Uno ad uno si risale e l’attesa si fa sempre più lunga
per coloro che risaliranno per ultimi.

L’umidità è altissima, la temperatura è molto bassa
e ciò ci costringere a coprirci per evitare di raffreddarci troppo.


Finalmente dopo circa tre ore è il mio turno,
mi preparo e inizio la risalita.

Che non sono in forma lo capisco dopo non molti metri,
c’è tanto da pedalare e già cerco nel tubolare
un improbabile tele-trasporto che mi riporti all’esterno.

Ma niente da fare, mi tocca pedalare e pian piano,
a fatica riesco a raggiungere il bordo della voragine.

Resta solo da recuperare le corde,
rifocillarci con dell’ottima carne e dell’altrettanto ottimo vino
e riprendere la via verso casa,

non prima di aver fatto una visitina a “Su Sterru” o “Voragine del Golgo”,
altra famosa voragine che con i suoi 294 metri circa di dislivello
per ora mi suggerisce di guardarla solo dall’esterno.

Serata e giornata bellissime, la voragine è stupenda,
l’esperienza merita di esser vissuta,

aspettiamo solo che Matteo come promesso
riorganizzi e non ci faremo pregare.

A presto

Gianfranco F.

6 commenti:

  1. Grazie Giannico'per il tuo sintetico commento.
    Volevo dire che per me è stata una esperienza molto entusiasmante che è servita da stimolo ulteriore per future escursioni come queste.
    Complimenti a Luciano per la sua sicurezza nell'affrontare per primo un "black hole" a lui sconosciuto come a noi. Ma cosa avevi i razzi ausiliari in risalita???!!
    Ciao Ciao
    Gianfranco Canu

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  2. ..eh..non è che vi posso svelare proprio tutto tutto..se no tra poco,quando facciamo il golgo mi fate le scarpe voi altri!!comunque sia un'esperienza positiva,voglio aggiungere soltanto una cosa..di non prenderle alla leggera questi tipi di escursioni,entrare con la testa sapendo cosa si stà affrontando e farsi anche un'esamino di coscenza non guasta.Sicuramente si possono evitare spiacevoli inconvenienti.-LUC.-

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  3. bella esperienza, l'ho affrontata spr per cercare di capire i miei limiti "psicologici", dal punto di vista fisico mi spaventava meno... è andato tutto bene, però per quest'anno con le grandi verticali ho già dato, perciò non cercatemi per altro, vero Mattè..
    Gianluca

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  4. Cosa niente grandi verticali???
    Gianlu'io direi di rifarlo il Golghetto perchè ero troppo agitato per godere tutta la discesa (e anche la salita),poi mi hanno parlato molto bene di "Su Fenu Trainu", e "L'abisso di Giulio" Domusnovas, ed anche il pozzo "Medros", Orgosolo. Che hanno dei con tiri menu lunghi!!!.
    Parliamone.
    Gianfranco Canu

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  5. vedo un pò che si riesce a fare compatibilmente col tempo a disposizione..propongo anche istettai, ..mitticooo...-LUC.-

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